Serena Mancini

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Sono Serena Mancini.

Formatrice e attivista della presenza.

Promuovo pratiche di consapevolezza e di ascolto che accrescono la presenza, facilitano il cambiamento e favoriscono la comunicazione reciproca.

La mia passione è lavorare con i team e le organizzazioni per diffondere una cultura della collaborazione.

Tutte le mie proposte hanno un obiettivo comune: creare uno spazio di presenza in cui essere ed esserci.

Se è questo che stai cercando, inizia da qui la tua ricerca.

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Tempo di lettura: 4 minuti
Workshop esperienziale svolto durante la docenza al Master Executive in Data Science della Bologna Business School (BBS)

L’apprendimento sociale ed emotivo (SEL) è parte integrante dell’educazione e dello sviluppo umano. Per competenze emotive s’intendono “le abilità necessarie per comprendere e gestire le emozioni, stabilire e raggiungere obiettivi positivi, provare e mostrare empatia per gli altri, stabilire e mantenere relazioni positive e prendere decisioni responsabili” (la definizione è di CASEL, un’organizzazione specializzata in ricerca e sviluppo in quest’ambito).

In una realtà complessa come quella in cui siamo immersi diventa sempre più urgente la necessità di sviluppare competenze emotive e sociali in tutti i contesti che si basano sull’interazione fra persone: scuole, aziende, organizzazioni. Le persone con alte competenze emotive e sociali sono le più ‘attrezzate’ a muoversi nell’attuale complessità perché sono in grado di pensare creativamente, comunicare, lavorare in gruppo e adattarsi ai cambiamenti.

Intelligenza emotiva e competenze emotive

Le competenze emotive sono già presenti in ognuno di noi, ma è difficile esserne consapevoli. La sfida è svilupparle a livello individuale per poi praticarle in ambiti ad alta interazione sociale, come quello lavorativo.

L’apprendimento sociale ed emotivo (SEL) indica i processi e i meccanismi con cui possiamo imparare a sviluppare un’intelligenza sociale ed emotiva. L’intelligenza emotiva, spesso indicata con EI, influisce sul modo in cui gestiamo il nostro comportamento, navighiamo nelle complessità sociali e prendiamo decisioni personali che ottengono risultati positivi.

L’intelligenza emotiva include una serie di competenze socio-emotive che possono essere apprese:

  1. Autogestione (Self-Management)

Si manifesta come capacità di:

  • Gestire sé stessi
  • Gestire efficacemente lo stress
  • Stabilire i confini
  • Perseguire i propri obiettivi
  • Auto motivarsi
  • Controllare i propri impulsi
  • Auto organizzarsi
  • Regolare le proprie emozioni

 

  1. Consapevolezza di sé (Self-Awareness)

Si manifesta come capacità di:

  • Identificare e nominare le emozioni
  • Capire chi si è una chiara percezione di sé
  • Riconoscere e valorizzare i propri punti di forza
  • Coltivare la fiducia in sé stessi

 

  1. Consapevolezza sociale (Social Awareness)

Si manifesta come capacità di:

  • Valorizzare punti di vista diversi
  • Mostrare empatia
  • Tollerare e accettare la diversità
  • Tenere conto degli altri e rispettarli

 

  1. Avviare e mantenere relazioni sane (Relationship Skills)

Si manifesta come capacità di:

  • Comunicare efficacemente
  • Impegnarsi socialmente in modo sano
  • Negoziare e costruire relazioni
  • Promuovere il lavoro di squadra

 

  1. Processo decisionale responsabile (Responsible Decision Making)

Si manifesta come capacità di:

  • Identificare problemi in contesti differenti
  • Risolvere problemi
  • Valutare le scelte
  • Autoriflessione
  • Forte senso di responsabilità etica

 

In ambito sociale e, quindi, lavorativo l’intelligenza emotiva può tradursi nella capacità di ricevere feedback, creare relazioni, ascoltare, notare le emozioni degli altri, assumere una prospettiva diversa dalla propria.

La relazione fra competenze emotive e sviluppo individuale

Quanto influisce l’intelligenza emotiva sul tuo successo professionale? Moltissimo.

La tua intelligenza emotiva ha un impatto su quasi tutto ciò che fai e dici ogni giorno.

Non esiste nessuna relazione fra quoziente intellettivo e intelligenza emotiva. Se l’intelligenza è la capacità di apprendere, l’intelligenza emotiva è un insieme flessibile di abilità che possono essere acquisite e migliorare con la pratica.  

Investire nell’educazione emotiva significa allenare abilità simili a quelle di un musicista che suona in un’orchestra: si suona la stessa musica, ma ogni musicista è libero di esprimersi attraverso il proprio strumento, rimanendo in sintonia con gli altri. Allo stesso modo, in ambito lavorativo sei parte di un gruppo più grande, ma devi essere consapevole della tua “musica”, del tuo tono, assicurarti di suonare in sintonia con gli altri. Devi anche ascoltare chi suona uno strumento diverso dal tuo. Devi rimanere coinvolto in ciò che fa il resto dell’orchestra anche quando tu non stai suonando. C’è bisogno di molta consapevolezza di sé e, allo stesso tempo, è necessario mantenere una consapevolezza attiva verso gli altri, tenersi in un ascolto costante.

Partecipazione e chiara percezione del proprio sviluppo personale sono elementi essenziali per sentire che il proprio lavoro è pieno di significato. Per questo motivo le persone con un’elevata intelligenza emotiva sperimentano un senso di maggiore realizzazione sia nella vita personale che in quella professionale, sono in grado di sviluppare relazioni personali più forti e non temono il dinamismo causato dal cambiamento.

Le competenze socio-emotive per costruire il futuro del lavoro

L’intelligenza emotiva e le competenze socio-emotive sono fondamentali perché dalle relazioni e dalla collaborazione dipendono la realizzazione personale degli individui, sia le possibilità per le aziende di raggiungere i propri obiettivi e di affrontare con successo le sfide. 

Il World Economic Forum ha identificato nella capacità di ascolto (Generous Listening)  la competenza più importante per costruire il futuro del lavoro.

Una cultura dell’innovazione deve infatti poter abbracciare tutte le aree dell’organizzazione e tutte le sue dimensioni: un ulteriore livello di complessità che richiede di rimanere radicati nelle esigenze di tutte le parti interessate, senza perdere di vista le dinamiche più ampie in gioco.

Prendersi il tempo di comprendere le diverse prospettive, aiutare le persone a sentirsi ascoltate e accompagnarle a superare la frustrazione permette alle persone di sintonizzare i propri valori individuali a quelli dell’azienda. In questo modo i processi di cambiamento non saranno più subiti ma co-creati e condivisi con i colleghi e con i manager, attraverso connessioni profonde e autentiche.

Come creare questa possibilità?