Lavoro con i team e le organizzazioni per diffondere una cultura della collaborazione. Propongo pratiche di consapevolezza e di ascolto che facilitano il cambiamento e la comunicazione reciproca. Attraverso il coaching ontologico trasformazionale aiuto le persone a espandere il modo in cui pensano a se stesse, per agire verso il futuro.
Tutte le mie proposte hanno un obiettivo comune: creare uno spazio di presenza in cui essere ed esserci. Promuovo un approccio d’insieme alla risoluzione dei problemi, centrato al contempo sulla persona e sul gruppo. Esploro con entusiasmo le potenzialità del systems thinking per la creazione di un futuro più equo, plurale, collaborativo.
La presenza è uno stato che emerge dall’ascolto: di sé, dell’altro, della relazione che ci tiene insieme. È ascolto del corpo, dello stato emotivo, delle conversazioni interne. È lo spazio in cui il futuro parla al presente, se consentiamo a noi stessi di essere aperti al processo di conoscenza, dentro e attorno.
Entrare in relazione da uno stato di presenza significa essere in dialogo. Da qui possiamo aprirci a un mondo intero di nuove possibilità e concepire il cambiamento, a livello personale e collettivo: nel dialogo scopriamo modi di pensare sistemici. Il processo di apprendimento è il percorso dalla conoscenza, all’esperienza, alla consapevolezza.
Attraverso le proposte formative sfidiamo le ipotesi, per provocare un cambiamento e generare innovazione. Essere studenti, cioè usare un atteggiamento aperto per apprendere, è fondamentale. Incoraggiare questo approccio in me e negli altri significa andare verso una direzione di autonomia, crescita, libertà.
Impariamo mediante il pensiero e l’azione. Ogni tipo di apprendimento nasce dal nostro modo di interagire con il mondo e dipende dal grado di consapevolezza con cui ci immergiamo nello scambio. Se rimaniamo in superficie, le azioni non sono altro che reazioni. Se ci spingiamo oltre, se siamo presenti a noi stessi e agli altri, le azioni possono diventare trasformazioni profonde.
L’apprendimento attivo caratterizza le attività che propongo nelle aziende e nelle organizzazioni. Nella didattica mi affido alla filosofia del learning by doing: mi appassiona la sfida di riconfigurare la conoscenza attraverso attività esperienziali. Una conoscenza che, nel fare, diventa competenza.
I partecipanti sperimentano le attività in prima persona e le rielaborano insieme, attraverso la mia facilitazione. La comunicazione reciproca è il modello di conversazione che utilizzo per condividere gli apprendimenti e innescare cambiamenti di prospettiva. Le pratiche di consapevolezza corporea, il processo creativo e le simulazioni creano una comprensione diffusa e favoriscono una cultura della collaborazione.
Il coaching ontologico trasformazionale aiuta le persone a pensare a se stesse in modo più ampio, attraverso l’atto generativo del linguaggio. È nelle conversazioni che costruiamo il futuro, al di là delle circostanze, partendo dal presente: comprendiamo meglio chi siamo, come diamo senso al mondo, chi vogliamo diventare. Le conversazioni facilitano il cambio di prospettiva, quindi l’immaginazione e l’azione. Il coaching è rivolto verso il futuro desiderato, rendendolo possibile.
C’è un punto di collegamento tra coaching e formazione: entrambi attivano l’apprendimento attraverso il dialogo e accompagnano le persone fuori dal conosciuto, generando un momentaneo spostamento, un punto di vista inedito. In questo movimento esploriamo una situazione di partenza e alleniamo l’immaginazione: è lì che c’è il futuro, nei modi che scegliamo per attuare una visione. La formazione e il coaching lavorano esattamente nella distanza tra una situazione attuale e una desiderata, provocando la giusta tensione creativa per favorire la trasformazione.
Se il futuro è presente nelle conversazioni, possiamo scriverlo e riscriverlo. Pensare al futuro, a un’immagine di futuro desiderato, ci muove attivando il fare, il potenziale del processo creativo, l’intenzione del cambiamento.
Il futuro non esiste, lo creiamo con le parole e nelle relazioni: è futuro presente.
per rovesciare un punto di vista
per creare conversazioni migliori
per immaginare il futuro
per incoraggiare il pensiero autonomo
Dopo una laurea in Architettura e un Master in Marketing e Comunicazione Web, ho lavorato come responsabile della comunicazione per YOOX-Net-A-Porter, inaugurando le attività nel mercato giapponese. Mi sono occupata della produzione di progetti web e dell’organizzazione di eventi legati al mondo dell’arte, del design e della moda. Ho concluso il mio percorso aziendale dedicandomi alla comunicazione interna, al recruiting e alla digitalizzazione del processo di valutazione delle competenze.
Da quel momento ho intrapreso un percorso in divenire, orientato a espandere e mettere a disposizione le competenze e i temi in cui ho voluto specializzarmi: linguaggio, scrittura, comunicazione non verbale, ascolto, comunicazione reciproca, comunicazione non-violenta, public speaking, leadership, creazione di comunità aziendale, cultural transformation. Ho continuato a formarmi con un Master in Storytelling alla Scuola Holden, una formazione IDEO in Systems Thinking, un training Leading from the Emerging Future con Otto Scharmer (Presencing Institute – Theory U), una formazione Duarte in Adaptive Listening, un corso EEC Italia (Escuela Europea de Coaching) in Coaching Ontologico Trasformazionale.
Sono formatrice per Feltrinelli Edu, Scuola Holden e per altre realtà associative e aziendali. Da oltre dieci anni mi sono dedicata all’insegnamento dello yoga per bambini nelle scuole: un’esperienza che filtra anche nel modo in cui lavoro con i team e le organizzazioni, integrando le pratiche di consapevolezza, l’ascolto, il valore della presenza. Il coaching completa il mio approccio: nel modello ontologico trasformazionale (che ha alla base la filosofia costruttivista, la filosofia del linguaggio e la biologia della conoscenza) attraverso le conversazioni possiamo costruire la nostra identità e partecipare alla creazione di futuri possibili.